Gli anziani: la nostra memoria storica!
Vorrei scrivere due righe sugli anziani, sulle persone di una certa età nella nostra società e soprattutto sulla figura dei nonni.
Io ho avuto la fortuna di conoscere tutti e 4 i miei nonni e di averli accanto a me fino ad un età diciamo adulta, ho perso il primo a 21 anni e poi gli altri due a 24 e 27, l'ultima invece è ancora qui con noi. Ne ho un ricordo netto, distinto, dolce, ostinato che non mi lascia mai! Ho passato con loro giornate intere, anche se non mi hanno cresciuto loro come spesso accade in molte famiglie, ma li ho sempre sentiti vicini e presenti. :*
A volte mi chiedo come sia possibile che molte famiglie releghino i propri anziani in ospizi o li abbandonino in ospedale l'estate. E non parlo certo di famiglie che aimè devono delegare ad altri la cura dei propri anziani perché non hanno le possibilità, per mille motivi diversi, di poterlo fare.
Io penso che nella mia vita la fortuna più grande è stata poter conoscere i miei nonni, con i loro pregi e difetti, come ogni altra persona, per questo non ringrazierò mai abbastanza i miei genitori. Perché i miei genitori sono rimasti vicino ai loro genitori, perchè sono sempre stati reciprocamente presenti l'uni per gli altri.
Gli anziani… sembra una parola astratta… fatta di rughe, fatta di pensieri lamentosi, se ne parla un po' come dei bambini… no scusate ancora peggio.
Io non sono mai riuscita a vedere i miei nonni come "persone anziane", erano i miei nonni, come si fa a catalogarli? Spesso ti accorgi che stanno invecchiando solo se stai molto senza vederli e a me è capitato decisamente di rado. E' come quando i bambini crescono e diventano grandi, chi li ama difficilmente se ne accorge.
Spesso ci lamentiamo che sono lamentosi, cocciuti… scusate ma perché noi come siamo? Non siamo dei rompiscatole attaccati alla moda e all'ultimo telefonino, non rompiamo le scatole a tutti se il lavoro va male e la storia d'amore finisce? La verità è che si crede che dal momento che la persona anziana non è più al centro della società non abbia più problemi e responsabilità. Mai niente di più sbagliato, non vi sembra una responsabilità arrivare alla fine del mese con la pensione e farla bastare anche per invitare a pranzo i figli o fare il regalino al nipote? Non vi sembra difficile vedere il vostro corpo non reagire e non seguire più i comandi che la mente gli impartisce? C'è un'unica verità, fin da quando nasciamo, ogni essere umano ha i suoi problemi, sono semplicemente diversi a seconda della fascia di età, ma non meno gravi o meno pesanti. E allora cosa costa una telefonata in più? Una visita in più ai propri anziani? Davvero nulla, spesso possono loro stessi darvi un sostegno emotivo in momenti di bisogno.
Molto spesso sono sbadati, si dimenticano il latte sul fuoco, si dimenticano ti chiamarti quando arrivano a casa facendoti venire un accidente, spettegolano troppo e tutto il paese sa di te. Ma perché noi cosa facciamo? Non lasciamo la carta di credito al ristorante, non ci dimentichiamo di avvertire che non arriviamo per pranzo e non spettegoliamo più o meno su chiunque anche in chat?
E allora perché non "perdoniamo" questi difetti a chi è più in la con gli anni? C'è anche chi li perdona dando loro dei rimbambiti, meglio non perdonarli allora!
C'è anche da dire che molti capiscono e vedono che i propri genitori non sono più giovani e pimpanti, sanno che stanno invecchiando, eppure questo non basta a sopire vecchi rancori, sentimenti mai espressi, imbarazzi mai superati. Eppure posso garantirvi che se riuscite a guardare un po' in più in la, scoprirete che gli anziani proprio perché sono più vicini alla fine della loro vita imparano e sanno amare come magari non erano stati capaci di fare in tutta la loro vita.
Forse si potrebbe essere un po' più indulgenti con i genitori 80enni, si a volte sono dannatamente insopportabili ma non perché anziani, solo perché sono loro stessi come lo erano a 40 anni. Solo che nel luogo comune si dice "bhe litigo con una persona di 80 anni?". Io rispondo, SI certo. A meno che non sia palese la persona abbia dei seri disturbi mentali, si, si litiga con una donna o un uomo di 80 anni che rompe le scatole. Niente sconti di pena a nessuno! ^_^
Però soprattutto in quei rapporti familiari complessi bisognerebbe anche pensare che chi ha 75/80 anni ora, ha vissuto delle cose che noi non potemmo mai immaginare. La fame, la guerra, la povertà, anche l'educazione era nettamente diversa, anche esternare i propri sentimenti era del tutto diverso. Così dico, se da una parte non c'è motivo di trattarli diversamente da come li trattavamo 10 anni prima, possiamo anche essere più indulgenti per tutti quei comportamenti strettamente legati ai sentimenti. E' brutto rimanere con i sensi di colpa, senza essersi chiariti, mai come per il rapporto con i familiari anziani vale il detto "carpe diem", oggi ci sono, domani chissà…! Immagino ora i "nonni" si stiano dando una sonora grattatine e le "nonne" toccando ferro… ^_^ però è la verità e i familiari tutti devono esserne consapevoli.
Una cosa vorrei inoltre dire: le persone di una certa età rappresentano la NOSTRA MEMORIA STORICA, ma nessuno sembra volersene accorgere. Li lasciamo soli, abbandonati a loro stessi, quando avrebbero così tanto da dare e insegnare. Avete mai pensato che sono gli ultimi e unici testimoni di quanto successo in alcuni anni del 1900? Quando i "nonni" non ci saranno più, chi ci racconterà come era la guerra, chi ci racconterà della fame e dell'arrabattarsi per un pezzo di pane?
Ma soprattutto chi ci racconterà di come era bello avere poco ma essere felici ugualmente, o il buon vecchio "si stava meglio quando si stava peggio" che quasi tutti gli anziani preferiscono al corri corri del mondo di oggi?
Chi ci racconterà l'emozione dell'acquisto della prima lavatrice? O del frigorifero e di come prima si tenesse tutto in ghiacciaia? Chi ci racconterà di come si faceva "all'amore" passeggiando per le vie del paesino o del vestito da sposa fatto con la seta del paracadute??? Chi ci racconterà dell'attesa dell'amato partito per la guerra e del ritrovarsi finalmente insieme?
Davvero pensate che tutte queste cose possiate trovarle nei libri di scuola? Nei saggi nozionistici? Su meri libri scritti nero su bianco? E poi quanto ci piace vedere le fiction che lasciano vedere spaccati di vita di famiglie di tanti anni fa! Ma gli spaccati di vita, la maggior parte di noi, li abbiamo in casa…
Ogni volta che un nonno… che una persona anziana ci lascia… è un altro pezzetto della nostra storia che se ne va. Ogni tanto pensateci, è come se bruciassimo anni di storia, come se cancellassimo tutto ciò che ha fatto si che noi avessimo ciò che abbiamo oggi nel bene e nel male.
E' così bello guardarli negli occhi e vederli sognanti, ancora sognanti, di nuovo sognanti o forse per la prima volta sognanti. Uno sguardo che in noi non c'è più, lo perdiamo con il passaggio dall'adolescenza all'età… bhe la chiamano adulta.
Avete mai provato a fare un giro della città, del paese, della cittadina quel che volete voi, e sorridere alle persone anziane sedute sulle panchine? Bhe ricevere più affetto e calore in quel sorriso che in una qualunque conversazione che terrete durante la giornata.
Come si può fare a meno di tutto questo? Come si può fare a meno di questa incredibile opportunità. E la verità è che siano noi popolazione "civilizzate" ad aver dimenticato completamente il valore dell'esperienza di anni di vita vissuta. In popolazioni meno civilizzate, nelle popolazioni aborigene o per esempio nei paesi Asiatici questo sono cose elementari.
Secondo me i nonni dovrebbero andare nelle scuole a insegnare la vita vera, magari piccoli momenti durante la settimana in cui ritrovarsi a contatto con i più giovani. Gli insegnamenti più grandi di vita li ho appresi, a parte dei miei genitori, dai miei nonni. Perché l'esperienza conta in tutto, nel lavoro, negli studi, nei lavori manuali, ma non nella vita reale? Bisognerebbe anche calcolare che gli over 75 hanno tirato su famiglie, cresciuto figli e nipoti, sfamato bocche, cambiato lavori, insegnato e creato valori, con titoli di studio inesistenti. Oggi se non si è laureati sembra quasi che non si valga nulla. Potrebbero fare tante cose in tante città, questo li farebbe sentire più vitali e utili e aiuterebbe noi in tanti modi diversi.
Credo soprattutto debbano avere un contatto maggiore con bambini, non solo i loro nipoti ma anche i bambini delle altre famiglie. Un anziano è molto più vicino a un bambino di quanto noi possiamo immaginare. E non certo perché nel luogo comune gli anziani diventano capricciosi come i bambini. Ma perché c'è un ritorno a "casa" nella loro vita, quella "casa" che i bambini ancora non hanno mai lasciato. Quella casa è l'AMORE…
Pensateci: i nostri "nonni" hanno bisogno di noi e sopratutto noi di loro!
Questa è anche una mia opinione su Ciao.it.
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appunti di vita quotidiana!
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E miracolosamente non
ho smesso di sognare
E miracolosamente non
riesco a non sperare
E se c'è un segreto è
fare tutto come se
Vedessi solo il sole
(Elisa - "Qualcosa Che Non C'è")
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