Il mio Blog:
appunti di vita quotidiana!



E miracolosamente non
ho smesso di sognare
E miracolosamente non
riesco a non sperare
E se c'è un segreto è
fare tutto come se
Vedessi solo il sole
(Elisa - "Qualcosa Che Non C'è")



8 marzo 2009

Festa della Donna contro la violenza sulle donne!

Fermiamo la violenza sulle donne!

Oggi è il fatidico 8 Marzo nonché Festa della Donna e come promesso nell’iniziativa che avevo lanciato dedico il mio post alla lotta alla violenza sulle donne.

In questo post vorrei ribadire che per sconfiggere la piaga della violenza, della discriminazione e delle barbarie sulle donne in Italia e nel resto del Mondo ci vuole l’impegno di tutti. Donne e uomini, insieme, nessuno può esimersi. E’ un impegno morale e civile!
Dunque invito tutti, oggi per "festeggiare", a sensibilizzare le menti scrivendo un post/messaggio nei vostri blog/siti sulla violenza sulle donne. Anche poche righe ma che sia chiaro il tema.

Vi segnalo subito l’Associazione Nazionale D.i.Re contro la violenza (Donne in Rete contro la violenza) Onlus "che è stata costituita a Roma il 29 settembre 2008, da donne provenienti da tutta Italia, rappresentanti di 45 Centri Antiviolenza e Case delle Donne, che in questi vent’anni di attività hanno dato voce, studi e saperi a migliaia e migliaia di donne che sono uscite dalla violenza ed hanno conquistato libertà".

Forse noi giovani ragazze non ci accorgiamo mai di quanto fortunate siamo rispetto a donne di molti Paesi stranieri e di altre generazioni che si sono dovute conquistare i propri diritti fondamentali con sacrifici e umiliazioni, diritti a cui noi siamo abituate perché presenti nelle nostre vite fin dalla nascita.

Credo questo sia un giorno di "lotta" e un giorno di "festa".
Di "lotta" perché purtroppo la donna nel mondo deve lottare con le unghie per non soccombere, perché la donna è nel gradino più basso nella concezione razzista di molti popoli e menti.
Ma è anche un giorno di "festa" perché milioni di donne, nonostante ciò che vivono sono felici di essere donne e si rialzano e lottano alla faccia di chi vuole vederle soccombere, morire, prive di vitalità... "domate".

Io non sono contro chi va a ballare tra donne e manifestazioni simili, ognuna fa ciò che vuole, ma almeno in questa giornata facciamo anche qualcosa per chi non è libera di vivere come vuole.

In questa giornata credo sia giusto che un nostro pensiero giunga fino a loro. Forse non cambieremo la situazione ma riusciremo a far sentire la nostra voce che combatte. Combatte per un mondo migliore e libero per tutte le donne e per tutte quelle persone donne, uomini e bambini, che soffrono e sono ancora "schiave"!


AUGURI a tutte le donne, specie alle meno fortunate: alle donne ancora schiave della forza fisica o psichica di qualcun'altro/a. Schiave di qualcosa o di loro stesse. Schiave degli usi e costumi e delle religioni dei propri popoli. Umiliate, abbandonate, violentate, ferite nei sentimenti e rinnegate solo perché hanno voglia di poter esprimere la loro personalità e femminilità in libertà o essere amate e rispettate come qualsiasi essere umano!

Auguri... perché tutto ciò finisca presto! Auguri Donne per un futuro migliore!

La Mimosa è stupenda da ricevere in regalo... ma non basta a fare il mondo migliore!


In "regalo" vi lascio due iniziative internazionali.

MAI PIU' violenza sulle donne di Amnesty International e la Campagna "Fiocco Bianco" alla quale partecipano uomini che lottano contro la violenza sulle donne. Il simbolo della campagna è appunto un fiocchetto bianco da apporre sulla giacca, sul maglione, sulla camicia, sulla borsa etc per segnalare l'impegno contro la violenza sulle donne.


E poi vi invito a leggere due post molto interessanti su Femminsmo a Sud:
Dodecalogo per donne NON stuprate: per vincere il terrore che vogliono incuterci per confinarci in casa.
Decalogo per donne stuprate: per sapere ciò che succederà dopo che avrete denunciato.


Inoltre in EDICOLA, Donna Moderna continua a sostenere Pangea onlus e in occasione della festa dell'8 marzo 2009 ripropone alle lettrici l’acquisto del ciondolo "Nodo" simbolo della lotta contro la violenza sulle donne. Puoi acquistare il ciondolo dal 5 marzo in edicola con Donna Moderna al prezzo speciale di 3,90 euro (oltre al prezzo della rivista), oppure riceverlo direttamente a casa tua al costo di 12 euro (spese di spedizione comprese) acquistandolo direttamente dal sito della Fondazione Pangea.

La tua donazione andrà a sostenere il lavoro di Fondazione Pangea e contribuirà ad aiutare le donne a uscire dalla violenza e a vivere con dignità e con più serenità. Tutti i proventi della sua vendita contribuiranno alla creazione di un fondo per erogare microcrediti alle donne in Italia, iniziando da quante hanno subito violenza, e stanno compiendo un percorso di riabilitazione per reinserirsi socialmente e professionalmente.


Le mie riflessioni sul tema della violenza le trovate nel post 1522 “Antiviolenza Donna” e riflessione sulla violenza sulle donne.


Lo so che la situazione è triste ma se ci opponiamo tutti insieme sono convinta che ce la possiamo fare! ^_-


CENNI STORICI

Storia e curiosità
La Giornata Internazionale della Donna, comunemente però definita Festa della Donna è un giorno di celebrazione per le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne ed è una festività internazionale celebrata in diversi paesi del mondo occidentale l'8 marzo. L'usanza di regalare mimose in occasione della festa non è invece diffusa ovunque. L'8 marzo era originariamente una giornata di lotta, specialmente nell'ambito delle associazioni femministe: il simbolo delle vessazioni che la donna ha dovuto subire nel corso dei secoli. Tuttavia nel corso degli anni il vero significato di questa ricorrenza è andato un po' sfumando, lasciando il posto ad una ricorrenza caratterizzata anche - se non soprattutto - da connotati di carattere commerciale e politico.

L'origine
Preceduta da una marcia di 15.000 donne nel 1908 per il miglioramento delle condizioni di lavoro e l'ottenimento del diritto al voto, la prima festa della donna si è svolta il 28 febbraio 1909 negli Stati Uniti d'America.

La sua istituzione internazionale risale al 1910 nel corso della seconda Conferenza dell'Internazionale Socialista svoltasi a Copenaghen nella Folkets Hus (Casa del Popolo) chiamata poi "Ungdomshuset". Qui più di 100 donne rappresentanti di 17 paesi scelsero di istituire una festa per onorare la lotta femminile per l'ottenimento dell'uguaglianza sociale.

Dal 1912 la festa vuole ricordare anche un grave incendio avvenuto nel 1911 a New York, nella Triangle Shirtwaist Company dove morirono 140 donne in prevalenza italiane ed ebree.

Nel febbraio del 1913 anche le donne russe parteciparono alla loro prima festa con l'intento di dichiarare la loro posizione contro la guerra, ma si ritrovarono a manifestare il 23 febbraio 1917 (l'8 marzo del calendario giuliano) per la morte di circa 2 milioni di soldati russi morti in guerra. Le proteste continuarono per vari giorni fintanto che lo Zar fu costretto ad abdicare ed il governo dovette concedere il diritto al voto anche alle donne. Da quell'anno la festa viene celebrata in una data fissa, mentre precedentemente era festeggiata l'ultima domenica di febbraio.

In Italia, nel secondo dopoguerra,la giornata internazionale della donna fu ripresa e rilanciata dall'UDI (Unione Donne Italiane) associando nel contempo alla data dell'8 marzo l'ormai tradizionale fiore della mimosa.

La leggenda della fabbrica Cotton
In Italia è molto diffusa una storia che fa risalire l'origine della festa ad un grave incidente avvenuto negli Stati uniti, l'incendio dell'industria tessile Cotton. Questa storia è un falso storico accertato che fu elaborato dalla stampa comunista ai tempi della guerra fredda ma in Italia recentemente è stata riportata come la vera origine della festa della donna dai telegiornali creando così una "leggenda".

Secondo questa storia nel 1908 a New York, alcuni giorni prima dell'8 marzo, le operaie dell'industria tessile Cotton iniziarono a scioperare per protestare contro le condizioni in cui erano costrette a lavorare. Lo sciopero proseguì per diversi giorni finché l'8 marzo Mr. Johnson, il proprietario della fabbrica, bloccò tutte le vie di uscita. Poi allo stabilimento venne appiccato il fuoco (alcune fonti parlano di un incendio accidentale). Le 129 operaie prigioniere all'interno non ebbero scampo.
Effettivamente non esiste alcun tipo di prova e documento che affermi l'esistenza di un fatto storico che confermi l'episodio delle oltre 129 donne bruciate vive in un incendio di una fabbrica dal proprietario perché le donne erano scese in sciopero.

Questa storia prende spunto da un reale fatto di cronaca, un incendio avvenuto nel 1911 (quindi dopo, e non prima della tradizionale data di nascita della festa, il 1910), a New York, nella Triangle Shirtwaist Company. Le lavoratrici non erano in sciopero, ma erano state protagoniste di una importante mobilitazione, durata quattro mesi, nel 1909. L'incendio, per quanto le condizioni di sicurezza del luogo di lavoro abbiano contribuito non poco al disastro, non fu doloso. Le vittime furono oltre 140, ma non furono tutte donne, anche se per il tipo di fabbrica erano la maggior parte. I proprietari della fabbrica si chiamavano Max Blanck e Isaac Harris, vennero prosciolti nel processo penale ma persero una causa civile. Ma soprattutto l'8 Marzo non ha nulla a che fare né con lo sciopero (iniziò il 22 Novembre) né con l'incendio (avvenne il 25 Marzo).

(Fonte: Wikipedia)