Il mio Blog:
appunti di vita quotidiana!



E miracolosamente non
ho smesso di sognare
E miracolosamente non
riesco a non sperare
E se c'è un segreto è
fare tutto come se
Vedessi solo il sole
(Elisa - "Qualcosa Che Non C'è")



26 dicembre 2008

Santo Stefano, il primo protomartire

Buon Onomastico a tutti coloro che si chiamano Stefano e Stefania. E sopratutto tanti auguri alla mia dolcissima Mamma! *__*

Eh si,a sopportare me deve essere proprio una santa e martire! ^_-




Stefano (... – Gerusalemme, 36) è stato il primo dei sette diaconi scelti dagli apostoli perché li aiutassero nel ministero della fede. Era ebreo di nascita. Venerato come santo dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa ortodossa, è il protomartire cristiano, cioè il primo ad aver dato la vita per testimoniare la propria fede in Cristo e per la diffusione del Vangelo. Il racconto del suo martirio ci viene dagli Atti degli Apostoli dove appare evidente sia la sua chiamata al servizio dei discepoli che il suo martirio, avvenuto per lapidazione, alla presenza di Paolo di Tarso (Saulo) prima della conversione.

Patronato: Diaconi, Fornaciai, Mal di testa

Etimologia: Stefano = corona, incoronato, dal greco

Emblema: Palma, Pietre

Martirologio Romano: Festa di santo Stefano, protomartire, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, che, primo dei sette diaconi scelti dagli Apostoli come loro collaboratori nel ministero, fu anche il primo tra i discepoli del Signore a versare il suo sangue a Gerusalemme, dove, lapidato mentre pregava per i suoi persecutori, rese la sua testimonianza di fede in Cristo Gesù, affermando di vederlo seduto nella gloria alla destra del Padre.

Datazione della morte
È possibile fissare con una certa sicurezza la data della sua morte per la modalità con cui avvenne: il fatto che non sia stato ucciso mediante crocifissione (ovvero con il metodo usato dagli occupanti romani), bensì tramite lapidazione, significa che la morte di Stefano è avvenuta durante il periodo di vuoto amministrativo Santo Stefano - Opera di Giottoseguito alla deposizione di Ponzio Pilato (36), il quale si era irrimediabilmente inimicato la popolazione per l'eccesso di violenza usata per sedare la cosiddetta rivolta del monte Garizim. In quel periodo a comandare in Palestina era quindi il Sinedrio, che eseguiva le condanne a morte tramite lapidazione, secondo la tradizione locale. In particolare, nella Bibbia è scritto che Stefano si inimicò alcuni liberti, così detti probabilmente perché discendenti di quegli Ebrei che Pompeo aveva schiavizzato (69 a.C.) e che poi avevano ottenuto la libertà.

Il culto
Secondo una tradizione dai contenuti leggendari, nel 415, un sacerdote di nome Luciano ritenne di aver trovato il corpo di Stefano vicino Gerusalemme dopo aver avuto in sogno l'indicazione del luogo della sepoltura. La tradizione si diffuse ben presto nel mondo latino e greco e si ebbe una vasta proliferazione di reliquie erroneamente attribuite a Stefano, ma che ne diffusero in maniera straordinaria il culto. In particolare, una parte di queste reliquie venne portata a Minorca, nelle Baleari, e nell'occasione i cristiani dell'isola, forse per desiderio di vendicare la morte del martire, diedero vita ad una feroce persecuzione contro gli ebrei ivi residenti.

Le storie avventurose del ritrovamento del corpo ("invenzione"), della sua prima traslazione a Costantinopoli e della seconda traslazione a Roma, sono lungamente raccontate nella Legenda Aurea (cap. CXII, L'invenzione di Santo Stefano Protomartire).

La celebrazione liturgica di Sabti Stefano è stata da sempre fissata al 26 dicembre, subito dopo il Natale, perché nei giorni seguenti alla manifestazione del Figlio di Dio, furono posti i “comites Christi”, cioè i più vicini nel suo percorso terreno e primi a renderne testimonianza con il martirio. Il colore della veste indossata dal sacerdote durante la Messa in questo giorno è il rosso, come in tutte le occasioni in cui si ricorda un martire.

Il giorno festivo non è causato dalla ricorrenza del Santo, pur esponente importante della serie dei santi della Chiesa, ma esiste allo scopo di allungare la festa del Natale; così come il lunedì dell'Angelo (comunemente chiamato Pasquetta) non è stato stabilito perché sia una festa religiosa, ma solo in quanto è l'indomani di Pasqua. Entrambe le date non sono feste di precetto (non occorre per i cattolici assistere alla Messa) ma sono state stabilite dallo Stato italiano, nel 1949, proprio per rendere più solenni e fruibili le feste popolari di Natale e Pasqua.

(Testo: Wikipedia)