Il mio Blog:
appunti di vita quotidiana!



E miracolosamente non
ho smesso di sognare
E miracolosamente non
riesco a non sperare
E se c'è un segreto è
fare tutto come se
Vedessi solo il sole
(Elisa - "Qualcosa Che Non C'è")



27 febbraio 2009

Testamento Biologico e Eutanasia

Autodeterminazione e libertà di scelta

Visto che ho postato un messaggio riguardo l'appello per il testamento biologico e quello per la petizione per l'indagine conoscitiva sull'eutaansia mi sembrava giusto dire come la penso in merito!

Prima di dire la mia vorrei fare alcune precisazioni fondamentali su questo mio intervento.

Quanto esprimerò riguarda SOLO ed ESCLUSIVAMENTE ME STESSA e le scelte che posso effettuare sulla SOLA MIA PERSONA. Non intendo esprimere un parere su ciò che è bene per tutti, o ciò che andrebbe fatto con determinati malati o ciò che altri possono desiderare per se stessi. La vita e la morte sono assolutamente soggettivi e nessuno neanche i parenti più prossimi possono decidere senza che prima il malato non abbia dato una chiara indicazione in merito.
Questo a scanso di equivoci perché nessuno pensi che esprimendo le mie idee questo indichi che applicherei lo stesso metro di giudizio a chi non abbia espresso le mie stesse convinzioni.
In ultimo ritengo che chiunque decida di mettere fine alla vita di una persona senza che questa lo abbia mai in alcun modo richiesto commette un omicidio.

Veniamo al dunque!

Per prima cosa leggiamo la definizione di testamento biologico:

Il testamento biologico (detto anche: testamento di vita, dichiarazione anticipata di trattamento) è l'espressione della volontà da parte di una persona (testatore), fornita in condizioni di lucidità mentale, in merito alle terapie che intende o non intende accettare nell'eventualità in cui dovesse trovarsi nella condizione di incapacità di esprimere il proprio diritto di acconsentire o non acconsentire alle cure proposte (consenso informato) per malattie o lesioni traumatiche cerebrali irreversibili o invalidanti, malattie che costringano a trattamenti permanenti con macchine o sistemi artificiali che impediscano una normale vita di relazione.
Fonte: Wikipedia - Testameno Biologico

E la definizione di eutanasia:

Eutanasìa, in greco antico, significa letteralmente buona morte. Oggi con questo termine si definisce correntemente l’intervento medico volto ad abbreviare l’agonia di un malato terminale.
Si parla di eutanasia passiva quando il medico si astiene dal praticare cure volte a tenere ancora in vita il malato; di eutanasia attiva quando il medico causa, direttamente, la morte del malato; di eutanasia attiva volontaria quando il medico agisce su richiesta esplicita del malato.
Nella casistica si tende a far rientrare anche il cosiddetto suicidio assistito, ovvero l’atto autonomo di porre termine alla propria vita compiuto da un malato terminale in presenza di - e con mezzi forniti da - un medico.
Fonte: UAAR.it - Eutanasia


Aggiungo che la Costituzione italiana recita:

Art. 32.
Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.

Sono assolutamente favorevole al testamento biologico, perché ritengo fermamente che dal momento che non posso scegliere quando venire al mondo devo poter almeno decidere come curarmi e quando morire. Nessuno può impormi delle cure che non desidero anche quando possono salvare la mia vita, nessuno può decidere per me quale sia una vita accettabile e quale no. Malattie e sofferenze che per alcuni possono essere sopportabili e ne possono intuire un senso e un valore per altri possono essere solo una tortura e un calvario e viceversa. Ognuno ha la propria visione della vita, di ciò che vale la pena sopportare per continuare a essere su questa Terra e cosa è inaccettabile, dipende dalle esperienze personali e dai percorsi di vita che nessuno ha il diritto di sindacare.

Trovo assurdo pensare che idratazione e nutrizione forzate non vengano ritenute delle terapie mediche sulle quali devo poter SCEGLIERE se sottopormi o meno e in caso non fossi in grado di poter scegliere deve valere ciò che in passato ho dichiarato di volere in situazioni di incoscienza e incomunicabilità. Resta fermo il diritto di cambiare idea in qualunque momento.

Non voglio neanche entrare nel merito di ciò che vorrei o non vorrei, non credo interessi a nessuno. Ciò che ritengo essenziale è il DIRITTO ALLA SCELTA di fare della mia vita ciò che desidero. Non mi si può costringere a morire, così come non mi si può costringere a vivere in condizioni di vita che per me sono inaccettabili o a subire terapie mediche per me onerose fisicamente e psicologicamente. Fermo restando il sostegno dello Stato nei casi in cui necessitassi di assistenza medica. Perché si fa sempre presto a dire che la vita è sacra e poi a lasciare marcire nella disperazione famiglie con malati gravi senza dare loro il minimo sostegno. In quel caso la vita non è più sacra?

Bisogna anche tenere conto che la scienza va avanti e di solito aiuta i malati ad allungare le aspettative di vite ed è dunque una cosa positiva. Ma in alcuni casi è ovvio che di positivo c'è ben poco. Quando i medici si ostinano a rianimare un corpo che ha subito gravissime lesioni fisiche e cerebrali irreversibili, semplicemente perché i macchinari glielo consentono, mi pare che di buono non c'è più niente. Ci sono persone che dopo gravi incidenti sarebbero naturalmente morte, ma vengono rianimate e lasciate a vegetare per anni senza mai riacquistare conoscenza. Questo vuol dire che la medicina progredisce? O semplicemente che per sete di onnipotenza ci si accanisce sull'indifeso di turno?
Quale è il limite oltre il quale il medico deve mettere freno alla sua smania di "salvare" ma lasciare che la vita, e in essa la morte che ne è parte integrante, faccia il suo corso? Oggi questa domanda è assolutamente pertinente!

Mi sembra ovvio che il testamento biologico debba essere una scelta chiara e palese della persona, per questo vi è necessità di una legge in merito. Ma una legge che non cominci col mettere paletti assurdi. Vedi il fatto che non si può rinunciare a idratazione e nutrizione forzate ne, pare, al respiratore artificiale. Se cominciamo con questi paletti a che serve più il testamento biologico? La mia volontà deve essere rispettata in toto, non in parte a seconda delle convinzioni del politico o del medico di turno.

Dal canto mio sono favorevole se richiesta (mi sembra anche imbecille specificare "se richiesta") all'EUTANASIA. Non capisco perché se malata di una malattia terminale senza possibilità di guarigione, dove la sofferenza sarà l'unica strada per la dipartita, non posso scegliere di morire senza provare pena, angoscia e dolore. Questo si che è assolutamente egoista e barbaro, equivalente a una tortura di stato. E’ invece assurdo paragonare l'eutanasia a un omicidio di stato, assurdo e anche demagogico.

Sono stanca di sentirmi dire cosa è giusto o sbagliato da organi politici o ecclesiastici. Non sono credente, non mi interessa cosa pensa la religione cattolica, musulmana, ebrea, i buddisti, i valdesi, i testimoni di Geova, i protestanti e via di seguito. Voglio poter scegliere IO! Il testamento biologico non implica certo che un credente di una qualsiasi religione sia costretto ad andare contro il suo credo o che un malato venga ucciso contro la sua volontà. Chi vuole vivere e accettare qualunque cura, viva. Chi vuole scegliere in altro modo, che possa scegliere altro.

Ribadisco che questo mio pensiero non fa si che nella mi mente passi minimamente l'idea che persone in uno stato che personalmente non sarei in grado di sopportare debbano essere uccise in nome di un qualunque atto di pietà se non su loro esplicito desiderio.

Personalmente ho avuto un parente a me molto caro malato di cancrena che l’ha portato a un’agonia durata mesi molto dolorosa. Ma questo parente non ha mai chiesto di morire e a me non è venuta MAI in mente l’eutanasia per liberarlo dal dolore e dalla sofferenza. Anzi abbiamo dovuto lottare contro i medici, dato che essendo molto anziano, volevano semplicemente abbandonarlo a se stesso senza curarsi di altro e senza impegnarsi in cure palliative. Abbiamo lottato con lui con le unghie e con i denti perché vivesse fino a che il suo corpo glielo avesse concesso.
E qui l’eutanasia non centra un bel niente, c’è solo l’ignoranza e l’egoismo dei medici che avrebbero però portato a un esito non poi così dissimile mascherato da non si sa cosa.

Per questi motivi è necessario regolamentare e legiferare su questi temi. Perché oggi sono terra di nessuno in un senso e nell’altro.

L'oncologo Veronesi ci fa anche notare quanto segue:

“E’ importante sottolineare – conclude Veronesi – che il Testamento Biologico non va contro la legge e neppure è in controtendenza rispetto all’orientamento etico del nostro Paese. Vale la pena di ricordare a questo proposito l’intervento del Comitato Nazionale per la Bioetica del dicembre 2003, a favore delle “dichiarazioni anticipate di trattamento” e anche della posizione cattolica contenuta nell’Enciclica Evangelium Vitae del 1995, in cui non mancano affermazioni che attribuiscono al malato un’autonomia di decisione circa l’ ostinazione terapeutica “ è lecito sospendere l’applicazione delle cure quando i risultati non rispondono all’aspettativa. In tale decisione bisogna tener conto del giusto desiderio del malato e dei suoi cari”. Rendere prioritario il rispetto della dignità dell’uomo in ogni fase della sua vita è il senso etico del Testamento Biologico.”

Ciò che mi fa rabbia è che si dice no al testamento biologico e si dice no all'eutanasia ma non si muove un dito per incrementare l'uso della terapia contro il dolore che in altri Stati invece è ben accolta, affinché alcuni malati possano non soffrire pene infinite in caso di malattie gravi e terminali.
E come dicevo prima non si aiutano neanche le famiglie che hanno in casa malati terminali.
Si è solo buoni a dire NO, poi che ognuno si arrangi da solo!
Bisogna impegnarsi, insieme al testamento biologico, per dare sostegno alle persone malate e alle loro famiglie affinché nessuno debba arrivare a scegliere di morire perché vede la sofferenza dei propri cari.
Evitare che una persona scelga per “togliere il disturbo” o che altri scelgano arbitrariamente per “togliersi il peso” non si ottiene vietando la libertà di scelta di tutti, ma sostenendo chi ha necessità sia fisicamente che emotivamente di essere assistito.
Come al solito noi italiani ci nascondiamo dietro un dito per non vedere ciò che ci circonda.

E chi pensa che il testamento biologico e l'eutanasia siano un modo per togliersi dei pesi è davvero in cattiva fede, evidentemente se avessero la possibilità è quello che in cuor loro farebbero. Chiunque abbia avuto in casa un malato terminale sa quanto sia difficile lasciarlo andare, anche quando ogni giornata è un calvario per lui e per chi gli è intorno. Chi non conosce queste realtà farebbe bene a interessarsi e poi forse a sentenziare sulle scelte altrui.

Mi piacerebbe che chi si sente di avere tante certezze non giocasse con la vita degli altri ma tenesse le sue certezze per se stesso.
Io non ho certezze assolute, ma una ce l'ho... voglio scegliere, voglio essere libera di decidere in un senso o nell'altro.

Sono italiana, i miei nonni non sono neanche mai stati all'estero... tanto per essere chiari visto che ormai in Italia devi avere discendenze italiane da non si sa quante generazioni per poter dire la tua altrimenti di dicono "torna da dove sei venuta". Appunto io vango da qui, non sono cattolica e non sono credente ma sono ITALIANA e ho gli stessi identici diritti di chiunque altro. Dunque anche di scegliere sulla MIA vita!!!

Il teologo Vito Mancuso, intervistato afferma:

"Penso a ciò che disse il cardinale Carlo Maria Martini: la prosecuzione della vita umana fisica non è di per sé il principio primo e assoluto, sopra di esso sta la dignità umana. E dove si dà questo principio di dignità se non nel rispetto delle convinzioni altrui?".

C'è da aggiungere altro...?

Il principio dell'AUTODETERMINAZIONE è alla base della libertà personale dell'individuo, libertà da cui uno Stato di Diritto e una Democrazia non possono sottrarsi.


Chiunque fosse favorevole può firmare l'appello affinché in Parlamento si faccia finalmente una legge degna di questo nome. Per farlo potete leggere il mio post Appello per il Testamento Biologico.

E' anche possibile firmare la petizione per un'indagine conoscitiva sull'eutanasia portata avanti dall'Associazione Luca Coscioni e dai Radicali.