Sono stanca, fisicamente ed emotivamente. I giorni passano a volte lentissimi a volte troppo veloci in vista di un futuro che non so cosa mi riservi. E' passato anche il 30° compleanno.
Tutti mi dicono che il blog è mio e dovrei scrivere anche quando sento sofferenza e dolore, ma è più forte di me. Quando sento sofferenza e dolore io non so scrivere, implodo. Riesco a scrivere quando sono arrabbiata, ma non ho la forza di esserlo. In verità arrabbiata con chi? Se non ho un soggetto contro cui dirigere la mia rabbia si vanifica anche quel sentimento.
Tanto per restare attuali è come vivere un terremoto, ogni scossa si porta via un pezzo della tua vita, pezzetto dopo pezzetto tutto viene spazzato via. Certo con calma per farti apprezzare appieno quello che perdi e che non tornerà più.
Ma non tutti capiscono, d'altronde ognuno ha la sua vita. E purtroppo sarò ripetitiva ma credo sempre più che la sofferenza non la sia può che vivere da soli. O forse sono solo io che la vivo così.
E come vagare nella nebbia su un ponte dalle travi sconnesse...
