La canzone Argentovivo di Daniele Silvestri è stata scritta ben prima del covid19 ed è inqiuetante quanto possa rappresentare in un certo qual modo quello che i più piccoli e giovani devono affrontare oggi.
Rinchiusi in casa davanti a uno schermo: prima li criticavano, li definivano disadattati ora li costringono a stare li davanti senza via di scampo.
Ci rendiamo conto che i nostri giovani ci chiederanno conto di tutto questo?
Ci chiederanno come è stato possibile non trovare altre soluzioni per loro, per il loro benessere psicofisico, per la loro istruzione e socializzazione.
La canzone parla anche di chi vuole costringerti ad omologarti agli altri.
Devi sempre apparire conforme ai loro standard di normalità.
Io invece dico viva la follia, la creatività e la ribellione da standard che non appartengono a nessuno se non a chi vuole soggiogarti e tenerti immobile per poterti controllare.
A Sanremo 2019 la canzone ha vinto il premio della critica Mia Martini, quello intitolato a Lucio Dalla e quello come Migliore Testo.
È stata scritta da Daniele Silvestri in collaborazione con Manuel Agnelli e Rancore.
ARGENTOVIVO
Daniele Silvestri
Ho sedici anni
Ma è già da più di dieci
Che vivo in un carcere
Nessun reato commesso là
Fuori
Fui condannato ben
Prima di nascere
Costretto a rimanere
Seduto per ore
Immobile e muto per ore
Io, che ero argento vivo
Signore
Che ero argento vivo
E qui dentro si muore
Questa prigione corregge
E prepara una vita
Che non esiste più da
Almeno vent'anni
A volte penso di farla finita
E a volte penso
Che dovrei vendicarmi
Però la sera mi rimandano
A casa, lo sai
Perché io possa ricongiungermi
A tutti i miei cari
Come se casa non fosse
Una gabbia anche lei
E la famiglia non fossero
I domiciliari
Ho sedici anni
Ma è già da più di dieci
Che vivo in un carcere
Nessun reato commesso là
Fuori
Fui condannato ben
Prima di nascere
E il tempo scorre di lato
Ma non lo guardo nemmeno
E mi mantengo sedato
Per non sentire nessuno
Tengo la musica al massimo
E volo
Che con la musica al massimo
Rimango solo
E mi ripetono sempre
Che devo darmi da fare
Perché alla fine si esce
E non saprei dove andare
Ma non capiscono un cazzo, no
Io non mi ci riconosco
E non li voglio imitare
Avete preso un bambino
Che non stava mai fermo
L'avete messo da solo
Davanti a uno schermo
E adesso vi domandate
Se sia normale
Se il solo mondo che apprezzo
È un mondo virtuale
Io che ero argento vivo, dottore
Io così agitato, così sbagliato
Con così poca attenzione
Ma mi avete curato
E adesso mi resta solo il rancore
Ho sedici anni
Ma è già più di dieci
Che ho smesso di credere
Che ci sia ancora qualcosa là
Fuori
E voi lasciatemi perdere
(È così facile da spiegare
Come si nuota in mare
Ma è una bugia
Non si può imparare
A attraversare
Quel che sarò)
Nella testa girano pensieri
Che io non spengo
Non è uno schermo
Non interagiscono se li tocchi
Nella tasca un apparecchio
Che è specchio di quest'inferno
Dove viaggio, dove vivo
Dove mangio
Con gli occhi
Sono fiori e scarabocchi
Il mio quaderno
Uno zaino come palla al piede
Un'aula come cella
Suonerà come un richiamo paterno
Il mio nome dentro l'appello
E come una voce materna
La campanella suonerà
È un mondo nato dall'arte
Per questo artificiale
In fondo è un mondo virtuoso
Forse per questo virtuale
Non è una specie
A renderlo speciale
E dicono che tanto
È un movimento chimico
Un fatto mentale
Io che non mentivo
Che ringraziavo ad ogni mio
Respiro
Ad ogni bivio, ad ogni brivido
Della natura
Io che ero argento vivo in
Questo mondo vampiro
Mercurio liquido se
Leggi la nomenclatura
Ho sedici anni ma
Già ma più di dieci
Vivo in un carcere,
C'è un equivoco
Nella struttura e fingono
Ci sia una cura un farmaco
Ma su misura
E parlano parlano parlano
Parlano
Mentre mio padre mi spiega
Perché è importante studiare
Mentre mia madre annega
Nelle sue stesse parole
Tengo la musica al massimo
Ancora
Ma non capiscono un cazzo, no
E allora
Ti dico un trucco per comunicare
Trattare il mondo intero
Come un bambino distratto
Con un bambino distratto
Davvero è normale
Che sia più facile spegnere
Che cercare un contatto
Io che ero argento vivo, Signore
Io così agitato, così sbagliato
Da continuare a pagare in
Un modo esemplare
Qualcosa che non ricordo
Di avere mai fatto
Ho sedici anni
Ho sedici anni e vivo in un carcere
Se c'è un reato commesso là
Fuori
È stato quello di nascere
Il mio Blog:
appunti di vita quotidiana!
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E miracolosamente non
ho smesso di sognare
E miracolosamente non
riesco a non sperare
E se c'è un segreto è
fare tutto come se
Vedessi solo il sole
(Elisa - "Qualcosa Che Non C'è")
ho smesso di sognare
E miracolosamente non
riesco a non sperare
E se c'è un segreto è
fare tutto come se
Vedessi solo il sole
(Elisa - "Qualcosa Che Non C'è")