"Twilight" è il primo romanzo che da il nome alla saga di 4 libri della scrittrice Stephenie Meyer che sta spopolando in USA e che è approdato anche in Italia. In questa recensione parlerò solo del primo libro anche perché non ho ancora letto gli altri, magari dopo la lettura di tutti i libri della saga potrei cambiare idea ma per ora queste sono le riflessioni scaturite dalla lettura del primo libro.
Dovrei precisare che personalmente non amo per niente i libri sui vampiri. Non amo i libri della Rice ne quelli a sfondo dark o gotico. Ho cominciato “Dracula” di Stoker ma per tre volte mi sono addormentata dopo aver letto le prime pagine, però a mia discolpa posso dire che amo follemente l’omonimo film di Coppola. Insomma sono una vampiretta un po' anomala. ^_- Questo per darvi un’idea di come possa essere più o meno equilibrato o di parte il mio giudizio sul libro.
Ma torniamo a Twilight di cui mi accingo a fare un lungo commento! ^_-
GENESI
La scrittrice Stephenie Meyer dichiara di avere avuto l’idea del libro sognando quello che è ora il capitolo 13 del primo volume della saga. La Meyer ha infatti sognato due giovani intenti in una fitta conversazione nel cuore della foresta: lei è una normale ragazza, lui un giovane ragazzo di incredibile bellezza e vampiro. Stanno discutendo sui problemi che hanno al momento: 1) sono innamorati l’uno dell’altra, 2) il vampiro è attratto dal sangue di lei e deve reprimere con tutte le forze l’istinto di ucciderla per la sete che lo divora.
Partendo da questo la scrittrice ha poi sviluppato il libro, ha cercato su google una zona degli USA che fosse piovosa e perennemente coperta di nuvole e ha trovato Forks messa in contrapposizione con Phoenix, città da cui la protagonista proviene.
Ha poi pensato a un nome maschile per il vampiro che fosse romantico ma anche antico e si è così ispirata ai personaggi di Mr. Rochester in “Jane Eyre” della Bronte e a Mr. Ferrars in “Ragione e Sentimento” della Austin chiamandolo Edward.
Per la normalissima ragazza, visto il suo attaccamento a questo personaggio, ha deciso di darle il nome che aveva riservato alla figlia e l’ha così chiamata Isabella, Bella.
TRAMA
La storia è ambientata nella tranquilla e uggiosa cittadina di Forks nello Stato di Washington dove la 17enne Bella (Isabella) decide di trascorrere un po' di tempo per lasciare libera la madre di seguire il suo nuovo compagno e cogliere l'occasione di trascorrere più tempo con suo padre, divorziato da anni dalla madre. La cittadina è una delle più piovese, umide e dal cielo perennemente coperto di nuvole di tutti gli Stati Uniti d’America. Questo mette a disagio Bella che provenendo da Phoenix è abituata a sole e vestiti decisamente leggeri.
Fin dal primo giorno di scuola Bella resta incuriosita da Edward, suo coetaneo che porta negli occhi il velo del tempo e che tutto sembra fuorché un 17enne. Il ragazzo di incredibile e irreale bellezza ha il potere di farla sentire turbata ma questo invece di spaventare la ragazza la incuriosisce e la attrae.
Presto scoprirà che la cittadina e il suo giovane amico nascondono un segreto inimmaginabile, infatti una famiglia di vampiri risiede a Forks ed Edward è uno dei vampiri che compongono tale famiglia.
Così tra travagliate peripezie, dialoghi ironici e divertenti al limite del surreale, l'attrazione tra Bella ed Edward divampa fino a sbocciare in amore, purtroppo fin troppo platonico e casto. Edward infatti, anche se da decenni a smesso di mietere vite umane bevendo solo sangue animale, sente fortissimo il richiamo del sangue di Bella. Questo rende difficile i loro momenti di intimità perché il giovane deve sempre controllarsi per non rischiare di ucciderla: sia perché divorato dalla sete del suo sangue, sia perché in un attimo di passione, con la sua forza sovrannaturale, potrebbe farle seriamente del male. Ma insieme a questo richiamo di sangue si svegliano in lui anche antichi sentimenti e pulsioni umane, vive per la prima volta la sua età da 17enne insieme a Bella che, altresì, vive il suo primo amore con lui.
Ma il pericolo è sempre in agguato e Bella è decisamente indifesa nel mondo dei vampiri specie quando nella cittadina ne arriva un gruppo assetato di sangue umano. Ma Edward saprà difenderla, almeno fino a che la testardaggine e la paura di lei di perdere le persone care non la spingerà ad un passo falso.
LUOGHI
Il libro, come dicevo prima, è ambientato a Forks (WA), per toccare poi La Push, Port Angels mentre la città da cui la protagonista si trasferisce è Phoenix (AZ).
FORKS è una piccola cittadina della Contea di Clallam nello Stato di Washington negli Stati Uniti d’America. E’ situata nella Penisola di Olympia vicino alla Riserva Indiana Mora e a La Push.
Ciò che caratterizza la cittadina è il fatto che il cielo sia coperto da nubi e piova per gran parte dell’anno, l’inverno è freddo e nevoso mentre l’estate è umida e mai caldissima. Tutto intorno, vista la continua pioggia cresce una fitta vegetazione con una rigogliosa e verdissima foresta, non a caso nella Penisola c’è l’Olympic National Park. Ogni immagine che si può trovare di Forks ha come colore predominante il verde della foresta e il grigio del cielo.
Forks (forchetta) prende il nome dalle ramificazioni dei fiumi Quillayute, Bogachiel, Calawah e Sol Duc.
LA PUSH è situata nella stessa Contea ed è patria degli indiani d’America Quileute e si trova lungo l’omonimo Fiume Quileute. A caratterizzare la zona di La Push è la natura incontaminata e la spiaggia rinomata per la possibilità di fare un ottimo surf.
Il nome significa in francese “la bocca” ad indicare la sua posizione sulla bocca del fiume.
PHOENIX è una delle più grandi città degli USA e si trova nello Stato dell’Arizona. E’ situata in una zona desertica con scarsissime pioggie, dove il paesaggio prevalente è il deserto e dunque una vegetazione ridotta all’osso e il colore predominante è il marrone della terra bruciata dal sole.
Insomma passare da Phoenix a Forks è in tutti i sensi uno shock per la nostra protagonista!
PERSONAGGI
I personaggi non sono molti, daltronde tutto il romanzo è fortemente incentata sul rapporto tra Edward e Bella e la loro storia d'amore.
BELLA: normalissima ragazza umana 17enne dalla carnagione chiara e dall’aria introversa, istintiva, insicura e un po’ imbranata. Una mente molto più matura per la sua età, fa lei stessa da genitore a due genitori praticamente divorziati dalla sua nascita.
EDWARD: giovane vampiro dalla pelle bianca e fredda e dai capelli color del bronzo. Ha iniziato la sua vita vampirica a 17 anni, introverso, sensibile tanto da sviluppare nella sua vita da vampiro la possibilità di leggere nei pensieri degli altri, di tutti tranne che di Bella.
I CULLEN: famiglia di Edward composta da Carlisle “padre” della famiglia, giovane e affermato dottore, ma sopratutto vampiro ultra centenario con il dono della compassione per il prossimo che una volta diventato vampiro ha deciso di non essere più un mostro e nutrirsi così solo di sangue animale. E nel tempo ha coinvolto in questa sua visione tutti coloro che sono entrati a far parte della sua “famiglia”.
Esme “madre” della famiglia e compagna di Carlisle con il dono di amare appassionatamente.
Alice che ha il dono della preveggenza e Jasper quello di manipolare le emozioni altrui, compagni di vita.
Emmett con il dono della forza e Rosalie quello della tenacia, compagni di vita anch’essi.
Tutta la famiglia Cullen segue una dieta “vegetariana”, per dirla chiara non bevono sangue umano ma solo quello animale.
RENEE e CHARLIE: genitori di Bella. La madre è strampalata e decisamente poco autorevole con la figlia. Il padre Charlie è l’ispettore di polizia di Forks, un uomo mite e schivo, molto simile alla figlia.
JACOB e BILLY: sono i due indiani QUILEUTE della riserva di La Push dove ai Cullen non è permesso l’accesso visto le antiche leggende che vogliono i Cullen vampiri, acerrimi nemici dei Licantropi, figli dei lupi da cui gli indiani Quileute discendono. Jacob ha 15 anni ed è interessato a Bella, mentre Billy è il padre guardiano e protettore delle leggende della sua gente.
GLI AMICI DI SCUOLA: Michael, Jessica, Angela con cui Bella ha stretto una curiosa amicizia.
I VAMPIRI NOMADI: James, Laurent e Victoria… si spostano continuamente e al contrario dei Cullen bevono sangue umano.
COMMENTO AL LIBRO
Twilight è un libro che non ha una connotazione particolarmente dark o gotica. Non ci sono cripte, cimiteri, bare, paletti di legno e via di seguito. Questo può essere sicuramente una delusione per chi ama i filoni di libri sui vampiri più tradizionali e legati alle leggende popolari. Ma può invece intrigare chi come me ha una visione romantica e tutta sua dei vampiri. ^_^
Il libro è scritto in maniera molto semplice ma non per questo banale. Le descrizioni dei luoghi e dei personaggi principiali sono ottime, anche se restano a margine dei personaggi che andrebbero scoperti e credo si possa fare continuando a leggere la saga. I dialoghi tra i due protagonisti sono ironici, sagaci e divertenti, un botta risposta tra due anime che si cercano ma che hanno paura di incontrarsi. Il tutto è raccontato dal punto di vista di Bella come fosse un piccolo diario di ciò che le capita in questa nuova cittadina ricca di vegetazione e dal cielo costantemente plumbeo. Parlando di Forks, dire che è circondata dal verde è un blando eufemismo. Itorno tutto è coperto di muschio, la foresta inghiotte gran parte della zona è dunque ben compensibile lo smarrimento della nostra giovane adolescente di fronte a tutta questa vegetazione. Per lei che fino al giorno priama abitava in Arizona dove il deserto è ciò che predomina tanto quanto la foresta a Forks il cambiamento è più che radicale.
Qualcuno ha cercato di paragonarlo ai libri di Moccia, per favore non scherziamo. C’è qualcosa di decisamente migliore rispetto ai libri di Moccia, ci sono delle implicazioni morali maggiori in tutto lo svolgimento della storia. Per altro non c’è niente di modaiolo in tutto il libro, non c’è un marchio di vestiti, non c’è un telefonino e neanche la tv. Mi domando come abbia fatto a piacere ai nostri giovani che vivono la tecnologia come l’estensione delle proprie mani. Bella di certo non ha mai mandato un sms ad Edward, quello che c’era da dire se lo sono detti face to face. ^_^
E questo credo che la dica lunga su ciò che noi pensiamo circa i più giovani!
La storia è ambientata ai giorni nostri ma sembra una storia senza tempo. Il libro descrive le emozioni vissute dalla protagonista Bella trasferitasi da poco nella nuova cittadina. E’ decisamente piacevole perché le sensazioni che la scrittrice descrive sono assolutamente palpabili. Sono emozioni che aldilà dei vampiri chiunque può ritrovarsi a vivere o che quasi tutti abbiamo vissuto durante l’adolescenza e non solo. La prima che mi viene in mente è il modo in cui viene descritto lo stato di ansia di Bella e il prendere tempo prima di fermarsi ad analizzare la situazione, a me capita decisamente spesso. Così come il fatto che per la protagonista sia difficile fare una scelta, ma una volta fatta, affrontare le conseguenze è meno problematico della scelta stessa. Il libro per altro si snoda proprio intorno alla scelta personale di ognuno dei personaggi, scelte che implicano comunque conseguenze per le persone che li circondano.
Fin dal primo incontro Edward e Bella si trovano ad essere attratti l’uno dall’altra. Ovviamente in maniera decisamente diversa, lei è incuriosita e quasi ipnotizzata dalla sconvolgente e surreale bellezza di lui e dell’aria tormentata tanto che nulla la spaventa. Forse resta inquieta di fronte a certe cose ma non terrorizzata come invece dovrebbe. Lui è invece attratto dal sangue di lei. Qualcuno dirà: ‘è un vampiro è ovvio che sia attratto dal sangue di lei’. Non vi è dubbio, ma Edward non è mai stato attratto dal sangue di nessuno come da quello di Bella in tutta la sua vita. L’attrazione è talmente forte che in un solo istante, dopo decenni di impegno a non cibarsi di esseri umani arriva a pensare di rovinare anche la sua famiglia uscendo allo scoperto e uccidendo Bella direttamente a scuola, seduta stante. Questo porterà i due personaggi a vivere un iniziale odio/amore, per poi invece scoprirsi inesorabilmente innamorati, quasi predestinati.
Bella è attratta dalla perfezione e della introversione di lui, mentre Edward è attratto dal modo di lei di porsi così diverso dagli umani tipici, lei è assolutamente imprevedibile nei suoi comportamenti. La ragazza inoltre percepisce particolari che gli altri umani non riescono neanche a vedere ma lui a differenza di ciò che fa con gli altri umani non riesce a leggere nei pensieri di lei che resta così un mistero da scoprire.
Quello che li attrae a vicenda e un po’ il senso della scoperta, di scoprire e trovare qualcosa di diverso da loro stessi e di abbandonarsi a qualcosa che riempia le loro vite per entrambi complicate e poco soddisfacenti.
Durante la lettura ho trovato interessanti spunti di riflessione che riassumerei così: l’amore, la famiglia, la diversità, la scelta e la voglia di combattere la parte sbagliata di se stessi.
L’AMORE tra i due è forte, intenso e anche se quasi totalmente platonico ha una tensione erotica percepibile fin da subito, mai volgare e mai esplicita ma lampante. Edward e Bella “si sentono” a vicenda fisicamente ed emotivamente. Sono legati da un filo sottile che amplifica le loro sensazioni. I loro corpi reagiscono al minimo tocco che si scambiano. La tensione è forte, data dai primi approcci amorosi, accentuata dalla novità, dallo scoprire emozioni e sentimenti sulla propria pelle e non solo per averli letti o immaginati.
Entrambi amano l’altro tanto da vedere la propria vita solo se ve ne fa parte il proprio amato. Insomma un amore struggente, intenso e forse visti i tempi che corrono quasi surreale.
Edward non può più vivere senza Bella, da quando è entrata nella sua vita lui ha cominciato a vivere il suo lato umano che era stato sepolto sotto gli istinti vampiri, scopre così l’amore, la cura per una persona per cui lotta anche contro la sua stessa natura. Scopre cosa significa proteggere qualcuno che non fa parte del suo clan e di quelli che sono gli affetti consolidati che girano intorno alla sua vita.
Bella dal canto suo scopre il primo amore, l’attrazione per un ragazzo, la curiosità per qualcosa di esterno al suo essere. Un amore che la porterà a mettere a repentaglio la propria vita pur di poterla vivere con il vampiro che ama. Accetta le difficoltà ma perché capisce che non è la sola e non è da sola a doverle affrontare. Il ragazzo lotta con lei e per lei come una coppia dovrebbe fare di fronte alle difficoltà.
Vivono entrambi la paura reciproca di essere respinti per il proprio modo di essere così estraneo all’altro. Lei ha timore di essere banale, di stancare Edward, che vede così perfetto e inarrivabile. Ma lui dal canto suo ha il timore di terrorizzarla con la sua natura così diversa e particolare, con le sue stranezze da vampiro e con la sua storia di morte e dolore. Probabilmente il vampiro pagherebbe per poter essere umanamente “banale” quanto lei si sente.
Ma è il gioco dell’amore, voler essere sempre il meglio per la persona che si ama e avere il terrore del rifiuto.
Bella in un certo punto del libro vorrebbe tanto diventare vampira anch’essa ma lui le dice che non se ne parla assolutamente, che non può condannarla a una vita di morte, buio e a diventare un mostro. Lei invece insiste che sarebbe l’inizio dell’alba di una vita insieme a lui per sempre.
Da una parte il desiderio di lei è comprensibile, volere passare l’eternità con la persona che ama e condividere con lui anche la sua stessa natura. Dall’altra parte l’avversione del giovane a una scelta simile e più che giustificata. Quando ami qualcuno, anche se sai che presto o tardi potrai perderlo, come puoi condannarlo alla sofferenza, all’isolamento. L’amore sana tante ferite ma a volte non basta a riempire tutti i vuoti dell’animo, dunque è ben comprensibile che Edward sia assolutamente contrario. Antepone la sua sofferenza per l’eternità una volta persa Bella, alla gioia di averla sempre con se.
All’inizio ero un po’ preoccupata dall’evolversi della storia. In questo mondo dove la violenza sulle donne è una realtà così drammatica e tante donne non riescono ad uscire da storie che le distruggono, ero un po’ sconcertata dal fatto che Bella si trovasse a dover affrontare un “carnefice” nella sua storia d’amore. Un uomo che in qualunque momento le avrebbe potuto fare del male e lei era assolutamente inerme e priva di difese fisiche ed emotive di fronte a tutto ciò. L’ho immediatamente scambiato per una sorta di masochismo femminile. Poi andando avanti nella lettura e staccandomi da quello che era il primo impatto (grazie anche a Giochan ^_^) ho compreso che non era quello il messaggio veicolato dal libro. Non credo Bella si innamori di lui per masochismo ne lo fa Edward. Entrambi anche se con i loro problemi personali sono fonte di gioia e soddisfazione reciproca, ritrovano nel loro amore, per assurdo che sia, un’isola felice. Quello che conta per entrambi è il fatto che l’altro sia felice e sarebbero pronti anche a lasciare andare il proprio partner se questo significasse che l’altro/a starebbe meglio senza la propria presenza. Ma soprattutto Edward, anche se costituisce per lei una fonte di pericolo già solo per il fatto di esistere, protegge continuamente la sua amata. Da se stesso, da lei stessa, dalle sciagure che inevitabilmente lei attira su di se. Non è il suo carnefice ma il suo salvatore, affrontano insieme ciò che minaccia la vita di lei, sfuggendo a un destino avverso che curiosamente doveva porre fine alla vita della giovane proprio alla stessa età in cui la vita umana di lui si è interrotta per sempre.
Se vogliamo semplificare nel libro ci sono due archetipi classici ma decisamente insiti in ognuno di noi: l’istinto di accoglienza femminile e l’istinto di protezione maschile.
La SCELTA la fa da padrone in tutto il volume. Edward e Bella dovranno sempre compiere delle scelte che si ripercuoteranno inevitabilmente in chi li circonda. E’ quello che noi tutti dovremmo capire e cerco sempre di far comprendere nelle mie riflessioni. Quando facciamo una scelta, qualunque essa sia non riguarda solo noi, riguarda anche chi ci circonda. Riguarda la nostra famiglia, i nostri partner, gli amici allargandosi fino alla società in cui viviamo e al mondo che abitiamo.
Devono scegliere e imparare a capire cosa è bene e cosa è male. Lo dice la stessa scrittrice parlando della copertina del libro che rappresenta la mela e citando la Genesi:
“Ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, quando tu ne mangiassi, certamente moriresti. Gebesi 2,17”
Questo è anche correlato alle visioni del futuro che ha Alice, un futuro mutevole, che cambia a seconda delle decisioni che il protagonista delle sue visioni prende di volta in volta. Insomma siamo noi gli artefici del nostro futuro seppur forse il destino ci prova a mettere il suo zampino o ad indicarci la via.
Così come tutto questo è legato a filo a doppio al fatto di COMBATTERE LA PARTE SBAGLIATA di se stessi, le proprie pulsioni e sentimenti negativi che nuociono a noi stessi e agli altri. Il giovane vampiro combatte con tutte le sue forze per essere migliore, per non dispensare sofferenza nel prossimo anche se come lui stesso dice, la sua stessa esistenza è potenziale sofferenza per il genere umano. Ma la ragione domina sugli istinti! ^_^ E infatti tutta la famiglia Cullen, Edward compreso sono vampiri “vegetariani”, non bevono sangue umano ma solo animale, ma sentono comunque forte l’attrazione per gli umani e il loro sangue.
C’è un brano molto bello del libro che recita:
Scelsi la più importante tra le mie domande. «Perché lo fai? Ancora non capisco perché ti sforzi così tanto di resistere a ciò che... sei. Ti prego, non fraintendermi, è ovvio che ne sono contenta. Ma non capisco quale sia la causa scatenante».
Indugiò, prima di rispondere: «È una bella domanda, e non è la prima volta che la sento. Anche gli altri - la maggior parte dei nostri simili, quelli che non rinnegano la propria natura - si chiedono come facciamo a vivere così. Ma vedi, il fatto che ci sia... toccata in sorte una certa condizione... non significa che non possiamo scegliere di innalzarci, di superare i confini di un destino che non abbiamo scelto noi. Cercando di conservare il più possibile l'essenza di un'umanità».
Quale migliore esempio di forza d’animo e coraggio. E’ semplice lasciarsi andare alle proprie emozioni più negative, difficile è tenerle a bada, farne fronte e metterle da parte.
Ciò che amo di questo personaggio è che non ha cominciato il suo tragitto per essere migliore perché ha incontrato Bella, il suo percorso era già cominciato, la sua coscienza era già sviluppata grazie per altro alla guida del “padre” Carlisle.
Ovviamene Bella ispira nel giovane vampiro nuovi sentimenti che completano quella sua voglia di non essere per nessuno un pericolo, tanto meno per la sua amata.
Edward ogni volta che è vicino a Bella deve stare molto attento, l’istinto a succhiare tutto il suo sangue è fortissimo, ma una volta capito quanto amore possa provare per lei riesce anche a dominare i suoi istinti. “La ragione domina sugli istinti”, ripete! Certo con un po’ di difficoltà, aiutato da lei che non si scompone mai più tanto e che gli si dona completamente anche a costo della sua vita perché si fida di lui.
Un altro punto focale è la FAMIGLIA. Bella ha due genitori separati da poco dopo la sua nascita, vive con la madre facendo lei l’adulta della situazione tanto che la madre stessa le dice che è nata con già 35 anni. Il padre lo vede di tanto in tanto. Sicuramente la sua non è una situazione rosea, già quando arriva a Forks si capisce che se non è infelice, sicuramente non è serena. Ma tutto ciò non implica il fatto che la ragazza non percepisca la sua come una famiglia, tanto che quando penserà ai suoi genitori in pericolo non esiterà a correre in loro soccorso.
Edward dal canto suo è stato “adottato” da Carlisle che insieme a Esme da sempre vivono come una coppia. Insieme a lui sono stati “adottati” altri 4 giovani vampiri. Sostanzialmente i Cullen in un modo o nell’altro si sono costruiti una loro famiglia, fatta di cura reciproca, visione di una morale comune e amore.
Edward inizialmente ha il terrore di mettere a repentaglio la sua famiglia, di staccarsi anche da quelli che sono da sempre gli unici essere con cui ha un legame. In questo c’è tutta la sofferenza di una crescita personale che tutti presto o tardi dobbiamo affrontare nella vita.
Ma quello della famiglia a me sembra un ottimo messaggio per indicare che sebbene la famiglia tradizionale di sangue e unita sia sicuramente un punto generalmente positivo nella vita di una persona, si può benissimo sentire vicino e considerare famiglia ciò che non viene considerato un nucleo familiare tradizione ma bensì una famiglia diversa, particolare, una famiglia “scelta”.
E così tutti i Cullen si ritrovano ad amare la giovane compagna del loro figlio/fratello, lui la ama e loro non possono che fare altrettanto per amore di lui che tanto è cambiato in positivo dopo averla conosciuta. Unica eccezione è Rosalie, sorella di lui, che è gelosa della natura umana di Bella e la vede come un’intrusa all’interno della propria cerchia di affetti.
Provengo da una famiglia tradizionale, ma proprio i miei genitori mi hanno insegnato che la famiglia è chi ti ama, è chi c’è per te quando ne hai bisogno per gioire e soffrire insieme, sono le persone che hanno cura di te. Che siano di sangue o no, uniti o divisi poco conta, quello che conta è sentire che ci sono.
E poi il libro ovviamente parla di DIVERSITA’. Bella è diversa dalla media delle ragazze della sua età, è più matura, è meno frivola, è assennata, studiosa e dannatamente imbranata. Lei dice di sentirsi un po’ come se il suo cervello pensasse cose che gli altri non pensano, percepisse cose che gli altri non vedono, questo la turba. E come non comprenderla? Edward scherzando le dice che lui può leggere nei pensieri di tutti tranne nei suoi come se i pensieri di lei trasmettessero in FM e lui ricevesse in AM. ^_^ E Bella convive con questa cosa da sempre e ciò la fa sentire diversa. Credo sia un sentimento comune a tanti, in adolescenza poi la sensazione è per tutti molto forte e diffusa.
Edward e la famiglia Cullen dal canto loro vivono da sempre il peso della diversità, cercano di integrarsi con gli umani ma ne stanno alla larga e gli umani stanno alla larga da loro. Questo fa si che vivano una vita solitaria fatta solo di loro 7, guardati con curiosità e timore dalla cittadina.
E’ Bella a rompere questo muro, a incuriosirsi ma ad avere anche il coraggio di avvicinarsi a loro e scoprire così che anche se sono persone tanto diverse dagli altri, i sentimenti di amore e amicizia sono presenti anche in loro. Se conosci chi ritieni diverso, non sarà più diverso no? La paura della diversità nasce dall’ignoranza.
Un ultimo appunto, la Meyer scrive spessissimo, di quanto Edward sia bello, ipnotico, mozzafiato. All’inizio mi sono chiesta se non fosse per richiamare l’attenzione delle più giovani, sicuramente è anche così. Serve a far comprendere quanto la nostra protagonista si senta spiazzata davanti a lui. Io però ho dato un’altra lettura della cosa, magari con un pizzico di sovra interpretazione, non saprei. Da che mondo è mondo e in questo caso anche la Meyer non fa eccezione i vampiri attirano le prede con il proprio fascino, con la propria bellezza fuori dal tempo, ipnotizzandole. In almeno due occasioni Edward spiega a Bella come, se avesse voluto, anche appena conosciuta sarebbe riuscito a farsi seguire in ogni dove grazie alla sua sensualità. Dunque la mia spiegazione di ripete così spesso che il giovane vampiro è bello da togliere il fiato sta proprio nel fatto di far comprendere quanto fascino trasudi dal suo istinto predatore. Poi ovviamente Bella standogli lontana non cambia i sentimenti nei riguardi di lui ne la sua voglia di stargli accanto, segno che non è vittima di un incantesimo. ^_-
La Meyer stravolge completamente ciò che fino ad ora era stata la bibliografia vampirica, magari anche con qualche licenza letteraria e poco attinente alle leggende più famose. Credo che da ora ci saranno due scuole di pensiero sui vampiri e sulle preferenze letterarie sui vampiri. Una è quella classica e dal chiaro contenuto dark della Anne Rice, poi c’è questa di Stephenie Meyer che vede i vampiri quasi più come dei supereroi almeno per il fatto che cercano disperatamente di non uccidere gli umani. Dunque ogni vita che non distruggono è una vita sostanzialmente salvata.
Insomma a me il libro se non lo avete ancora capito è piaciuto, ^_- non è ovviamente un trattato di filosofia o un libro impegnato. Ma nella miriade di roba trash che ci viene propinata dalla tv e anche da alcuni libri trovo che questo sia ben scritto, leggero ma con ottimi spunti di riflessione per i giovani che vivono i primi amori e anche per gli adulti che vogliono ritrovare quei sentimenti provati in adolescenza. Quei sentimenti puri, puliti, dove uno sguardo faceva battere il cuore, una carezza dava i brividi. Chi vuole vederlo solo come una storiella d’amore per adolescenti sbaglia di grosso secondo me. Ma altronde ogni generazione tende a minimizzare ciò che piace a quelle successive.
Ad ognuno il vampiro che si merita... mi viene da dire! ^_^
LE STRANEZZE DEI VAMPIRI MEYER
In molti si sono lamentati che i vampiri della Meyer non sono veri vampiri, vediamo perché:
non dormono in bare piene o no della terra di origine per rigenerarsi
non dormono mai
non hanno problemi di fronte a un crocefisso
la loro immagine viene riflessa nello specchio o immortalata nelle foto
alla luce del sole non bruciano ma… BRILLANO
STEPHENIE MEYER
Stephenie Meyer nasce ad Hartford in Connecticut nel 1973 da Steve e Candy Morgan. Ha una famiglia molto numerosa: tre sorelle, Emily e Haedi e, tre fratelli Jacob, Paul e Seth. All'età di quattro anni si trasferisce a Phoenix, in Arizona. Frequenta la Brigham Young University a Provo, in Utah, dove ottiene una laurea in letteratura inglese. Incontrò lì il marito Christian, soprannominato Pancho, in Arizona e si sposarono nel 1994. Ora vivono insieme ai tre figli, Gabe, Seth, ed Eli. (Fonte: Wikipedia)
DETTAGLI
Titolo originale: Twilight
Autore: Meyer Stephenie
Nazione: USA
Anno: 2006
Genere: Drammatico, Romantico
EDIZIONI
- Twilight ---> Fazi (collana Lain)
2006, 412 p., rilegato – 14€
- Twilight ---> Fazi (collana Lain)
2006, 412 p., rilegato – 16€
PREMI
Georgia Peach Book Award 2007/2008
School Library Journal Best Books, 2005
YALSA Best Books for Young Adults, 2006
YALSA Quick Picks for Reluctant Young Adult Readers, 2006
CITAZIONI
Questa parte è molto difficile da completare. Il libro è tutto una piccola citazione, ne metterò parecchie per accontentare tutti i gusti! ^_^
“Di tre cose ero del tutto certa. Primo, Edward era un vampiro. Secondo, una parte di lui - chissà quale e quanto importante - aveva sete del mio sangue. Terzo, ero totalmente, incondizionatamente innamorata di lui.”
«Quanti anni hai?».
«Diciassette», rispose istantaneamente.
«E da quanto tempo hai diciassette anni?».
Guardava la strada, con le labbra contratte. Alla fine, si rassegnò a ri-spondere: «Da un po'».
«Sei interessante quando dormi». Lo diceva come se niente fosse. «Parli nel sonno».
«No!», sbottai, rossa di vergogna fino ai capelli.
[...] Cercò di consolarmi, stringendomi al petto dolcemente, con naturalezza.
«Non prendertela con te stessa», mi sussurrò in un orecchio. «Se fossi capace di sognare, sognerei te. E non me ne vergogno».
«Per quasi novant'anni ho vissuto tra quelli della mia specie, e della tua... sempre certo di bastare a me stesso, senza sapere ciò che stavo cercando. E senza trovare nulla, perché non eri ancora nata».
Scelsi la più importante tra le mie domande. «Perché lo fai? Ancora non capisco perché ti sforzi così tanto di resistere a ciò che... sei. Ti prego, non fraintendermi, è ovvio che ne sono contenta. Ma non capisco quale sia la causa scatenante».
Indugiò, prima di rispondere: «È una bella domanda, e non è la prima volta che la sento. Anche gli altri - la maggior parte dei nostri simili, quelli che non rinnegano la propria natura - si chiedono come facciamo a vivere così. Ma vedi, il fatto che ci sia... toccata in sorte una certa condizione... non significa che non possiamo scegliere di innalzarci, di superare i confi-ni di un destino che non abbiamo scelto noi. Cercando di conservare il più possibile l'essenza di un'umanità».
Affondai la faccia nella sua spalla.
«Ti amo», sussurrai.
«Tu sei la mia vita, adesso».
Non ci restava più nulla da dire. Mi cullò, avanti e indietro, fino a quando la luce del giorno non invase la stanza.
Sgranò gli occhi. «Questo sarebbe il tuo sogno? Diventare un mostro?».
«Non proprio», risposi, rabbuiandomi alla parola che aveva scelto. Mostro, figuriamoci. «Più che altro, sogno di restare con te per sempre».
La sua espressione cambiò, resa mesta e dolce dal sottile dolore che m'incrinava la voce.
«Bella». Con le dita sfiorò il contorno delle mie labbra. «Starò sempre con te. Non ti basta?».
Il sorriso mi si aprì sotto le sue dita. «Mi basta, per ora».
La mia tenacia lo fece spazientire. Nessuno dei due si sarebbe arreso, quella sera. Dalla sua bocca uscì uno sbuffo che somigliava più a un ruggi-to.
Gli sfiorai il viso. «Stammi a sentire. Ti amo più di qualsiasi altra cosa al mondo, senza eccezioni. Non ti basta?».
«Sì, mi basta», rispose, sorridendo. «Mi basta, per sempre».
E mi sfiorò di nuovo il collo con le labbra fredde.
Questa è anche una mia opinione su Ciao.it.