Il libro Tre Metri Sopra il cielo, che nel resto della recensione chiamerò 3MSC per comodità, è stato scritto nel 1992 dall'allora 30enne Federico Moccia, ma nessuna casa editrice volle pubblicarlo, così Moccia decise di pubblicarne poche copie a sue spese. Le copie del libro andarono però a ruba e circolarono per anni tra i ragazzi della capitale in fotocopie, diventando così una leggenda tutta romana. Finalmente nel 2004 il libro venne pubblicato dalla Feltrinelli e divenne il caso letterario dell'anno e non solo. Divenne il libro cult di moltissimi adolescenti, anche se durante la lettura è palese quanto gli adolescenti siano quelli degli anni '90 e non certo del 2000. Io che sono nata nel 1979 e dunque durante gli anni '90 ero un'adolescente, mentre lo leggevo ricordavo i vestiti, i modi di dire, i divi dell'epoca e le zone di Roma che ora sono leggermente cambiate. Questo però, che il libro piaccia o meno, è un chiaro segno che in adolescenza proviamo tutti più o meno le stesse emozioni e così gli adolescenti del nuovo millennio possono immedesimarsi negli adolescenti di 10 anni prima.
Non ritengo 3MSC un capolavoro, ma forse un caso letterario generazionale si. Quello che mi dispiace davvero tanto è che la maggior parte degli adolescenti (e non solo) che lo hanno letto sono solo riusciti a immedesimarsi nella storia d'amore romantica dei due protagonisti. Basterebbe davvero scavare appena un poco di più per poter affrontare argomenti, anche proprio con gli adolescenti, importanti per la nostra società.
Il potenziale c'era… forse Moccia l'ha scritto male o forse la gente interpreta solo quello che è semplice e in superficie.. guai a far faticare un pochino il cervello! :(
TRAMA
"Le ragazze vestono secondo le mode dell'ultimo minuto. I ragazzi girano con i loro scooter o, meglio, con la BMW lunga, magari rubata al papà. Le ragazze si preparano ad incontrare il ragazzo della loro vita. I ragazzi si sfidano in prove di resistenza fisica, di velocità, di rischio. Sullo sfondo di una frenetica vita di clan, Stefano, detto Step, e Babi si incontrano. Lei ottima studentessa, lui ottimo picchiatore, violento, passa i pomeriggi in piazza davanti al bar o in palestra, la sera in moto o nella bisca dove gioca a biliardo. Appartengono a due mondi diversi, ma finiscono per innamorarsi. Un romanzo di vite quotidiane, di noia, di fatica, di adrenalina e di violenza."
COMMENTO AL LIBRO
Il libro è scritto in maniera molto semplice ed essenziale, la maggior parte sono dialoghi, ma ci sono anche alcune belle descrizioni di Roma e per chi ci vive o la conosce è sicuramente piacevole perché ti fa immedesimare di più nella storia. Per la maggior parte si svolge nella zona Parioli e Corso Francia, due quartieri bene di Roma, popolati da gente facoltosa, scuole private, locali rinomati. Questo da già un'ambientazione abbastanza distinta. C'è qualche accenno alla periferia ma non viene mai indicato con precisione di che parte della periferia romana si tratta. D'altronde entrambi i protagonisti Step e Babi fanno parte di due famiglie bene. Solo che lei è rimasta la ragazza pacata di buona famiglia, lui è diventato un teppistello di alto bordo.
I protagonisti sono gli adolescenti più o meno all'ultimo anno di liceo o appena diplomati, ma c'è un excursus anche sulle loro famiglie, famiglie che spesso vogliono controllare le loro azioni ma decisamente poco presenti realmente nella vita dei figli.
Intorno a questi personaggi si sviluppano tutte le storie e le vicissitudini del libro.
Insomma a volerla mettere semplice una sorta di "Giulietta e Romeo" dei giorni d'oggi? Hmmm non proprio, in fin dei conti Romeo non era un violento, anzi, ed era discriminato solo per il cognome che portava. Qui la famiglia di Babi è preoccupata, non perché lui provenga dalla periferia, visto che il padre di lui fa l'avvocato, ma perché Step non è una buona pezza e frequenta una cerchia poco raccomandabile. Insomma non è che mi sento di dare tutti i torti con questi presupposti alla famiglia di lei. Ma ci saranno altre cose da valutare in seguito.
BABI: giovane ragazza liceale di una famiglia bene romana. E' una ragazza per bene, vive in una bella casa e va ad una rinomata scuola privata. Fa sempre la cosa giusta, non delude mai i propri genitori, è assennata e di sani principi. Ma percepisce chiaramente la pesantezza di dover sempre apparire più che di essere. La madre è drammatica in questo, sempre pronta alla prossima festa, a fare attenzione alla moda. Il padre è pressoché succube della madre, ormai rassegnato.
STEP: giovane ragazzo uscito da poco dal liceo, il classico "bello e dannato". Era un ragazzino come tanti, dolce, attaccato alla madre, studioso. Ma un dannato pomeriggio la sua vita cambia totalmente perché vede la madre come non avrebbe mai voluta vederla. Da quel momento deve sfogare in ogni modo la sua rabbia, soprattutto menando le mani al primo che gli fa girare le scatole. Si accompagna a tipi strani, che fanno chiasso, che mangiano a sbafo nei locali e scappano senza pagare, che fanno a cazzotti per dimostrare chi è il più forte e provengono tutti dalla periferia più povera della capitale.
PALLINA: la migliore amica di Babi, ma più scafata e sveglia. E' l'opposto di Babi, non ama studiare, marina la scuola. Fa quello che vuole quando vuole, o meglio quando riesce a intortare la madre.
POLLO: migliore amico di Step, ma più rimbambito e bonaccione. E' un ragazzo abbandonato a se stesso, di buon cuore, ma che non ha mai avuto una guida ne affetto nella sua vita e questo pesa come un macigno fino a che non incontrerà Pallina.
La storia comincia con uno sguardo, Step seduto sulla sua moto vede passare una grossa macchina, accanto al guidatore una bella ragazza acqua e sapone dagli occhi vispi. Ne rimane folgorato. E' Babi. Hanno modo di rivedersi e scontrarsi quando Step irrompe insieme al suo "branco" in una festa parolina di un'appena 18enne conoscente di Babi. Il branco ne combina di tutti i colori, distrugge, ruba e poi scappa. Ma prima di scappare Step litiga con Babi. Più tardi in strada dopo aver scoperto che era stato l'attuale ragazzo di Babi a chiamare la Polizia e mettere fine alla scorribanda, Step lo aggredisce e ferisce anche un amico adulto di famiglia della coppietta e Babi di fronte alle insistenze dei genitori lo denuncia. Si ritroveranno alle corse delle moto dove Babi si è recata per avvertire Pallina che la madre la verrà a prendere presto a casa sua e la povera Babi si troverà immischiata in una corsa. Dovrà fare da "camomilla" a un tipaccio, pur di non darla vinta a Step e salire sulla sua moto. Arrivata la polizia tutti scappano, Step salva Babi e la fa salite in moto e finalmente la riporta a casa sana e salva, si può dire che sono già belli e cotti tutti e due. Il resto se volete saperlo sarete costretti a leggere il libro! ^_^
All'inizio la storia non sembra niente di eccezionale, sembrerebbe quasi un fotoromanzo. Ci sono i classici rapporti adolescenziali: l'amica del cuore, la sorella rompiscatole, l'amico delle scorribande che ti copre sempre, i genitori apprensivi e sempre in ansia, "questa casa non è un albergo" e via di seguito.
Ma piano piano ci si rende conto di essere davanti a un piccolo spaccato di vita, due classi sociali a confronto, pregiudizi e ghettizzazione da ambo le parti. Ripeto anche se Step non fa parte della periferia e non ne conosce la sua povertà, vista la frequentazione con i ragazzi di quella zona, fa si che si insceni comunque questo scontro sociale.
Le due classi sociali riescono ad emarginarsi incredibilmente a vicenda, e per esperienza esterna in una piccola cittadina posso dire che succede davvero così. Chi è benestante non vuole avere a che fare con chi è povero, e chi è povero guarda con molta diffidenza chi è benestante. Non sono meglio ne gli uni ne gli altri, sono solo persone, ma un abisso di ignoranza e razzismo reciproco li divide.
Il libro però tratta un altro punto focale, che con un po' più di attenzione, con una chiave di lettura più sociologica potrebbe essere molto interessante da affrontare specie con le nuove generazioni ma non solo.
Si può amare una persona che è gentile e buona solo con te, ma verso il mondo è un violento?
Io trovo difficile poter amare una persona che è gentile con me ma non riesce ad esserlo con gli altri. Io vorrei che le persone avessero rispetto per gli altri anche se non gli sono amici, anche se non fanno parte della propria cerchia di parenti e conoscenti. Qui non funziona così, Step ha rispetto solo per chi ama, per chi non conosce e per chi odia non vi è più alcuna forma di rispetto.
Trovo sconcertante che tante ragazze si siano trovate a poter dire "voglio un ragazzo come Step" solo perché con la sua Babi era dolce, romantico, premuroso. Basta davvero solo questo? Se poi al primo che gli dice qualcosa di poco garbato lui si ritiene in diritto di spaccargli la faccia non conta? Anche se sono sempre fermamente convinta che bisognerebbe avere più empatia verso le altre persone e dunque cercare di capire per quale motivo una persona si comporta in un certo modo, trovo che far passare il messaggio che se uno ha suoi problemi si può sentire in diritto di fare qualsiasi cosa sia un po' sbagliato. E questo purtroppo è passato, è un dato di fatto o altrimenti tante ragazzine non vedrebbero in questa fantomatica figurati di Step l'uomo ideale. E che succede quando lo Step di turno decide che a fargli girare le scatole è stata la compagna? E' meglio non chiederselo… in verità ci si arriva un po' sul finale a questo punto focale. Ma non voglio dirvi di più.
A frenare questa foga di violenza c'è sempre Babi, lei che combatte contro la bontà del suo animo e i principi antiviolenza e l'amore tormentato per questo ragazzo così diverso da lei. Deve farci i conti tutti i giorni, come un continuo su e giù dell'anima.
E' molto intenso il pezzo in cui Babi presa dall'ira verso la sua rivale Maddalena che le ha mollato uno schiaffo, si gira e la prende a botte. Anche lei, la piccola Babi, in un attimo di difficoltà emotiva ha scoperto la sua parte più animalesca. Questo seppur brutto come atto di violenza credo sia necessario per provare a far capire che ovviamente tutti possiamo sbagliare, che tutti possiamo avere il nostro attimo di cieca rabbia, con cui poi bisognerà fare i conti a lungo. Perché se un atto di violenza in più o in meno non cambia la vita di una persona violenza, un atto di violenza da parte di una persona che non lo è mai, può pesare davvero tanto.
Ovviamente la storia d'amore è ricca di romanticismo, anche di un leggerissimo e velato erotismo che devo dire da molto la sensazione di quelle prime esperienze, quei primi turbamenti e emozioni che ti fanno battere il cuore a mille anche per un solo bacio.
In tutto questo c'è la sofferenza dell'adolescenza, il sentirsi ancora ne carne ne pesce, le ansie del futuro, la sessualità, la presa di coscienza che i genitori non sono infallibili… insomma seppur particolare è un percorso di crescita che tutti abbiamo affrontato, violenza a parte!
DETTAGLI
Titolo originale: Tre metri sopra il cielo
Autore: Federico Moccia
Nazione: Italia
Anno: 2004
Genere: Drammatico, Romantico
EDIZIONI
- Tre metri sopra il cielo ---> Feltrinelli (collana Super universale economica)
2004, 319 p., brossura - 10€
- Tre metri sopra il cielo - Edizione Originale ---> Feltrinelli (collana Fuori collana)
2005, 395 p., brossura - 15€
- Tre metri sopra il cielo ---> Feltrinelli (collana Universale economica)
2006, 395 p., brossura - 9€
PREMI
- Premio Torre di Castruccio, sezione Narrativa e Saggistica 2004
- Premio Insula Romana - Sezione giovani adulti 2004
CITAZIONE
"E lì, in alto, irraggiungibile. Lì dove solo gli innamorati arrivano: «Io e te... Tre metri sopra il cielo»."
IL FILM
Dal libro è stato tratto l'omonimo film "Tre Metri Sopra Il Cielo" che ha consacrato Riccardo Scamarcio come l'idolo italiano delle adolescenti. Un film vedibile, ma che per quanto mi riguarda lascia molto a desiderare ed è decisamente meno interessante degli spunti che si possono trarre dalla lettura del libro.
Questa è anche una mia opinione su Ciao.it.